giovedì 22 marzo 2007

Finalmente Matrogiacomo è stato liberato

Bella notizia,bellissima ma...
Si è stato bello vedere il nostro connazionale scendere la scaletta dell'aereo e vederlo esultare come cannavaro lo scorso luglio.
E' stato bello vedere i suoi familiari correre verso di lui ed abbracciarlo ed avremo forse voluto anche noi abbracciare questa persona che,col suo sguardo provato e la sua copertina che avvolgeva il suo capo,è entrato nelle nostre case e nei nostri pensieri.
Molti avranno iniziato a pensare a tutte quelle persone rapite senza un motivo preciso ed uccise di gusto dai talebani. Sono contento della scelta del governo che ha deciso di scambiare la vita di una brava persona con un gruppo di gente che o la lasci in carcere o fouri non cambiava tanto.In giro,in particolare da quelle parti, ci sono tanti di quei soggetti che la stampa considera terroriste.Molte magari lo sono altre no chi lo sa...io credo che se qualsiasi popolo si veda invaso reagisca e se non può farlo con chi vorrebbe veramente se la prende con tutti quelli che gli capitano a tiro che volente o nolente fanno parte di una determinata sfera che può essere considerata ostile. Ma adesso il problema vero è che per la prima volta da quando questa guerra di rapimenti oltreoceanici è iniziata, uno stato è ceduto ai ricatti dei terroristi.
In passato,quando operazioni di questo tipo sono andate a buon fine (esempio i tecnici rapiti e liberati pochi giorni fa),si è vociferato di riscatti ma non si è mai avuta la certezza di questi pagamenti. Che succederà adesso? Cosa impedirà il mese prossimo a queste persone di rapire altri reporter e chiedere in cambio qualcosa?
Ripeto io sono contento della scelta del governo ma adesso il lavoro di diplomazia deve andare avanti.Se veramente hanno iniziato ad instaurare un rapporto con i talebani che potrebbe portare ad una tutela verso quelle persone che vanno in quei posti a fare un normalissimo lavoro, allora ben venga questa scelta anomala da parte dello stato.
Per cambiare o aiutare a cambiare un paese ci vorranno tanti anni e 'noi' potremo solo indicare la strada a queste persone,ma starà a loro perseguirla e questo cammino sarà dettato da un processo di evoluzione culturale che sarà sicuramente lentissimo.








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